Quando esce di casa per andare a lavoro, Giovanna ha la borsa piena di oggetti di volta in volta diversi: quelli che in apparenza sono sassi, legnetti, ciotole, bicchieri, frutta e posate di legno che di solito usano i bambini per giocare a fare i grandi, sono per lei strumenti per insegnare la sua lingua, l’italiano. Ma Giovanna non è solo un’insegnante, è anche una storica dell’arte e una complice dell’arte, facendo eco al nome dell’associazione per cui lavora a Berlino, “Le Kunstkomplizen”. E’ per questo che le sue lezioni non si svolgono solamente in un’aula, ma anche in gallerie, musei e all’aria aperta.
I workshop e gli incontri che ha ideato seguendo le sue due passioni, sono infatti un’occasione unica a Berlino per avvicinarsi in maniera creativa e ludica (ma non per questo meno seria) all’italiano e all’arte. Ne consegue la necessità di svolgere le lezioni in un ambiente che stimoli riflessioni sull’arte, preferibilmente italiana, ma in una lingua che, per i partecipanti agli incontri, non è la propria.
“Allora, adesso iniziamo col presentarci”, esordisce Giovanna con il suo lieve accento trentino, dopo che tutti i partecipanti hanno preso posto. Alcune sono facce note, di persone che ormai partecipano a tutti i suoi incontri. C’è Manuela, una signora sulla settantina, che ha seguito Giovanna fin sulle Alpi in occasione di una settimana di trekking unita allo studio dell’italiano, da lei organizzata, e c’è Marina, che pur di venire al suo incontro ha preso un giorno di ferie. Ma ci sono anche Ingrid e Susanne, che frequentano per la prima volta un corso con lei.
Grazie ad anni di esperienza alle spalle – Giovanna ha iniziato a insegnare nel 2009 presso la “Sprach und Kulturbörse” (la “borsa linguistica”) della Technische Universität – mettere insieme persone di livelli diversi non è un problema. Tutti, indipendentemente dalla dimestichezza con la lingua, hanno la possibilità di prendere parola grazie a strategie di insegnamento che Giovanna gestisce con disinvoltura. Guida i suoi “studenti” lungo il percorso della mostra, che diviene spunto per parlare non solo delle opere e dell’artista, ma anche di altro. Si entra in dialogo con i quadri, si costruiscono storie che vanno oltre il significato intrinseco all’opera d’arte. “Marina, cosa ti ispira questo quadro?” – chiede Giovanna con curiosità.
“E cosaè raffigurato lì in fondo? Una tenda, bravissima. E cosa immagini ci sia dietro a quella tenda?”. Un’altra partecipante, invece, dopo aver descritto l’opera, comincia a chiedersi se le tazze dipinte siano già state usate, o se i commensali ancora debbano arrivare. “Da fehlt der Zucker”, manca lo zucchero, nota Susanne, che il caffè lo preferisce dolce. Il luccichío negli occhi di Giovanna mentre ascolta le risposte e interagisce con i presenti è la conferma dell’entusiasmo che prova per il suo lavoro e per il progetto che porta avanti.
Alla fine dell’incontro, Ingrid si complimenta con lei. “Das haben Sie wirklich gut gemacht”, è stata molto brava, le dice rivelandole di essere una maestra in pensione e di avere dunque un sentore per l’insegnamento. “E’ stato proprio un bel pomeriggio”. Il compiacimento glielo si legge sul sorriso stampato sulle labbra.
“Se volete partecipare ai Workshop delle Kunstkomplizen o volete saperne di più” clicca qui
Giovanna Tonelli, Kunst & Italienisch bei den Kunstkomplizen, Dialogische Führungen & Workshops
Email: gt@kunstkomplizen.de
www.kunstkomplizen.de
https://www.facebook.com/Kunstkomplizen
Testo: Sibylla Pace, collaboratrice del giornale online di respiro italo-tedesco, “Il Deutsch-Italia” e del Goethe Institut Rom.