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ESIBIZIONE “LA MASCHERA COME MEZZO DI ESPRESSIONE” // AUSSTELLUNG 01.03.2018: Die Maske als Ausdrucksmittel

VERNISSAGE CON PERFORMANCE: “La maschera come mezzo di comunicazione non verbale” in mostra

(Der Artikel auf Deutsch folgt unten)

Maschere – fotografia emozionale – pittura – performance – redazione di testi

Lo scorso ottobre un gruppo di artiste italiane ha ideato e realizzato un workshop dal titolo “La maschera come mezzo di espressione” dedicato a donne rifugiate ed emigrate.

Scopo del corso è scoprire la maschera come strumento di comunicazione. La creatività e la percezione della lingua del corpo permettono infatti il superamento degli ostacoli che intervengono nella comunicazione verbale e offrono nuove possibilità di espressione.

Durante il corso che si è protratto per due fine settimana le partecipanti hanno costruito la propria maschera sotto la supervisione dell’iniziatrice del corso, Rachelina Giordano.

Il corso è stato un’occasione per indagare aspetti della comunicazione quali la mimica e il linguaggio del corpo e le partecipanti hanno analizzato la comunicazione non verbale osservando il potenziale apportato dalla maschera.

Il workshop è stato arricchito dalla fotografia emozionale di Petra Fantozzi, i ritratti collettivi di Valentina Sartori, la ginnastica di Annalisa Maggiani e i testi di Elena Giampaoli.

La mostra presenta i risultati di questo progetto e vuole porsi come modello per l’organizzazione di altri workshop.

Il team del progetto:
Rachelina Giordano, Petra Fantozzi, Valentina Sartori, Annalisa Maggiani, Elena Giampaoli.
Contatto: Rachelina Giordano 030 693 1118 / 0171-96 27567

Il progetto nasce da una cooperazione con Rete Donne e. V. – coordinamento italiane all’estero – ed è stato organizzato con il sostegno dell’associazione di  DaMigra e. V. / MUT-Empowerment Projekt für Frauen mit Migrations- und
Fluchterfahrung e del ministero della migrazione, per i rifugiati e dell’integrazione (Bundesregierung für Migration, Flüchtlinge und Integration)

La mostra si terrà dal 2 al 22 marzo 2018 nella sede dell’associazione S.U.S.I. Interkulutelles Frauenzentrum  all’indirizzo Bayerischer Platz 9, 10779 Berlin   –   Innsbrucker Straße 5810825 Berlin. Il vernissage avrà luogo il 1 marzo 2018 alle ore 19.

Qui si può accedere ai testi di Elena Giampaoli: Redaktionsarbeit_Referentin-Elena-Giampaoli

„Dietro ad una maschera si cela sempre un’altra maschera“

PERFORMATIVE AUSSTELLUNGSERÖFFNUNG:
„Die Maske als Ausdrucksmittel der nonverbalen Kommunikation“

Im Oktober 2017 haben wir den Workshop „Die Maske als Ausdrucksmittel“ für Migrantinnen und geflüchtete Frauen veranstaltet:

Es ging darum, die Masken als Öffnung von Kommunikationswegen durch kreatives Arbeiten, Wahrnehmung der Körpersprache und Aufeinanderzugehen jenseits von Sprachbarrieren zu nutzen.
An zwei Wochenenden bauten die Kursteilnehmerinnen Masken unter Anleitung von Rachelina Giordano, der Initiatorin des Projektes.
Wir thematisierten Mimik und Körpersprache und vertieften das Potential der nonverbalen Kommunikation mit und ohne Maske.

Begleitet wurde die Workshopreihe von der „Emotionalen Fotografie“ von Petra Fantozzi, dem Format „partezipative Portrait-Malerei“ von Valentina Sartori, dem Körper und Bewegungstraining von Annalisa Maggiani, der Redaktionsarbeit von Elena Giampaoli.

Unsere Ausstellung zeigt das Ergebnis dieses kraftvollen Projekts und soll als Anregung für weitere Workshops dienen.

Das Projekt-Team:
Rachelina Giordano, Petra Fantozzi,Valentina Sartori, Annalisa Maggiani, Elena Giampaoli.

Eine Kooperation mit Rete Donne Berlino – pagina pubblica
Mit Unterstützung von DaMigra / MUT-Empowerment Projekt für Frauen mit Migrations- und Fluchterfahrung. Bundesministerium für Familie, Senioren, Frauen und Jugend

Über diesem Link können Sie die Redaktionsarbeit von Elena Giampaoli lesen: Redaktionsarbeit von Elena Giampaoli

(Ausstellungsdauer 02.03.- 22.03.2018).

Hinter einer Maske steckt immer eine andere Maske

 

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RDB Riunione 2016 – ottobre – i temi trattati

Si presenta una nuova arrivata: Letizia, avvocata di Roma dove ancora esercita la sua professione. Si è trasferita a Berlino con la famiglia da due anni per gli impegni lavorativi del marito.

Il primo intervento è di Marina Alvisi.
Ringrazia per la fiducia dimostratale con l’elezione nel direttivo e illustra le sue intenzioni riguardo al futuro di Rete Donne, tra cui la promozione del dialogo con altre associazioni di donne italiane all’estero, sia in Germania che in Europa, avendo come meta a lungo termine la creazione di una Rete europea. Marina si prefigge inoltre di apportare sostegno alle giovani donne che sono da poco in Germania. Per capire come perseguire questo scopo e per venire a conoscenza di altri desideri delle socie propone di ripetere l’esperienza del Mind Mapping di Ilaria

Paula riferisce di un progetto per donne di madre lingua spagnola, di cui anche lei usufruisce e si tratta di un training in spagnolo della durata di sei mesi.

Segue l’intervento di Edda che ci racconta l’esperienza affascinante del suo viaggio nel nord dell’India. Edda ha svolto questo viaggio in parte da sola, raccogliendo una serie di impressioni sulle varie realtà del Paese e i diversi contrasti che sono propri della zona da lei visitata. Le immagini che racconta vengono rese a noi ancora più vive dall’album fotografico che ci mostra.
Alla prossima riunione di gennaio seguirà la lettura del reportage del suo viaggio.

Dora riferisce invece l’intervento di Michela Murgia “La presunzione delle cose integre” sul tema integrazione, visibile anche su youtube:

Le riflessioni della Murgia vertono sui termini: Intero = integro/integrazione = integralismo

Ne segue una discussione.
Lisa Mazzi fa presente che il termine italiano integrazione e quello tedesco Integration hanno connotati diversi per via delle varie fasi politiche adottate dalla Germania sul tema immigrazione (dalla Akkulturation degli anni settanta, passando per la Leitkultur e il concetto Multikulti fino ad arrivare all ́attuale Integration).

Ricordiamo il concerto di Rachelina Giordano “Mo vene Natale” al Museum Europäischer Kultur, il 4 dicembre alle 18.

Domenica 13 Dicembre al MEK: “Krippe Mischmasch”

Ultimo appuntamento del ciclo di eventi legati ad “Erfüllbare Träume? Italienerinnen in Berlin” in corso al Museum Europaeischer Kulturen. Domenica 13 dicembre, alle ore 14.00, si terrà il workshop “Krippe Mischmasch”.

Il laboratorio, ispirato all’omonima istallazione presente in mostra, è a cura di Eloisa Guarracino e Sara Di Pede, con la presenza di Rachelina Giordano.

Sul modello dell’antica arte napoletana, si realizzeranno statuine insolite e di tutti i tipi-
Sarà inoltre possibile seguire una visita guidata, a cura di Giovanna Tonelli, delle opere in mostra.
PRESEPE
Ispirato all’istallazione “Krippe Mischmasch” presente in mostra, il workshop inviterà i bambini alla realizzazione di una propria statuina del presepe, che potrà rappresentare, a seconda della fantasia, come nel caso dell’opera in mostra, un personaggio delle favole della tradizione italiana e tedesca. Con del semplice cartone ondulato e una vasta gamma di pastelli a olio, i bambini creeranno una statuina, che potranno poi portare a casa e affiancare al classico Tannenbaum.

I bambini saranno inoltre condotti ad una visita guidata della mostra, per scoprire dal loro personale punto di osservazione le tracce della cultura italiana, in particolare nel caso di “Krippe Mischmasch”, opera realizzata a propria volta da un gruppo di bambini italo-tedeschi. Il workshop è a ingresso libero dai 5 anni in su (max. 15 partecipanti).

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Der Workshop bezieht sich auf die “Krippe Mischmasch”, die in Rahmen der Ausstellung zu sehen ist. Jedes Kind, das an dem Workshop teilnimmt, wird eine Krippenfigur erstellen, die Inspiration aus den Gestalten der deutsch-italienischen Märchenwelt findet. Die Kinder werden Wellpappen und Ölfarben als Materialien zur Verfügung haben. Damit basteln die Kinder eine Figur, die mit nach Hause genommen werden kann.

Die Kinder werden auch kurz durch die Ausstellung im Museum geführt und sehen die Krippe Mischmasch, die von deutsch-italienischen Kindern gestaltet wurde. Teilnahme für Kinder ab 5 Jahren (max. 15 Teilnehmer).